Sentirsi belli, prendersi cura di se stessi anche dopo una seduta di chemioterapia. Alzi la mano chi ha questo sogno… Realizzarlo non è impossibile. Anzi, basta rivolgersi ad APEO, le estetiste che fanno sentire ‘belli’ i pazienti oncologici. Infatti, APEO sta per Associazione professionale estetica oncologica, che riunisce tutte le estetiste formate per aiutare chi si sta curando per un tumore. Oggi, per la nostra rubrica ‘Andiamo a conoscere’, ti presentiamo questo progetto. “Siamo nati nel 2013, quando ho chiesto al mio mentore, il celebre oncologo Umberto Veronesi, un piccolo spazio per aiutare i pazienti oncologici che, per esempio, avevano problemi alla pelle o alle unghie” spiega la Dottoressa Ambra Redaelli, presidente di APEO.

Dottoressa Redaelli, cos'è APEO e che cosa fa?

“APEO è un’idea che abbiamo cullato io, che faccio il medico, e Loretta Pizio, imprenditrice ed estetista. Entrambe abbiamo sempre visto con i nostri occhi la sofferenza dei pazienti oncologici. Le terapie utilizzate negli ultimi 20 anni si sono dimostrate molto efficaci ma purtroppo hanno una tossicità importante sulla pelle e il nostro obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone in cura. Per raggiungerlo, quindi, formiamo le figure che già trattano la pelle, ovvero le estetiste, e le rendiamo capaci, per esempio, di aiutare una persona che ha una fastidiosa dermatite o una onicolisi, il distacco dell’unghia”.

Dalla vostra nascita nel 2013 sono trascorsi quasi 10 anni: cosa fate oggi nel concreto? Quali sono gli appuntamenti più importanti per i pazienti?

“Prima di tutto formiamo le estetiste, che si iscrivono a un corso che dura sei mesi, dove imparano i farmaci oncologici e la loro tossicità, tutti gli aspetti della malattia e i protocolli specifici per trattare gli effetti collaterali delle cure, così sanno cosa fare. Queste professioniste sono sempre aggiornate e partecipano anche al nostro congresso scientifico, che si tiene ogni anno. Così sono in grado di trattare, a livello estetico, le loro clienti in terapia presso gli ospedali, le farmacie o nel loro centro. Inoltre collaborano anche con le varie associazioni del settore che organizzano diversi eventi, come la corsa Race for the Cure o la Pink Parade”.

Quindi, se io sono un paziente oncologico e ho bisogno di un'estetista la posso trovare e contattare tramite il vostro sito, così avrò un servizio specializzato, giusto?

“Esatto. E si crea anche un legame che va al di là del singolo appuntamento, per esempio per una manicure. Al giorno d’oggi il cancro è una malattia da cui si può guarire e quando purtroppo questo non succede, come nel caso dei pazienti metastatici, si può comunque conviverci. Questo significa che le nostre specialiste prendono per mano le persone, le accompagnano in questi momenti difficili e le seguono per lungo tempo e, perché no, le coinvolgono anche in altre attività organizzate dalle varie associazioni. Le nostre estetiste ci sono sempre, anche per i piccoli problemi quotidiani, come la scelta del deodorante o di una crema solare specifica da usare durante la chemio”.

Formiamo le figure che già trattano la pelle, ovvero le estetiste, e le rendiamo capaci, per esempio, di aiutare una persona che ha una fastidiosa dermatite o una onicolisi, il distacco dell'unghia"

Perché la bellezza e la cura di sé sono così importanti per un paziente oncologico?

“La bellezza in questo caso non è qualcosa di stereotipato, ma significa prendersi cura di se stessi, amarsi, riappropriarsi del corpo e di una quotidianità fatta di incontri e legami, non solo della malattia. Ecco, le nostre estetiste, con la loro competenza, riescono ad aiutare concretamente una persona alleviando anche il dolore con un massaggio studiato appositamente. La bellezza non si riduce al make-up o a una parrucca, che sono importantissimi, ma vuol dire sentirsi bene in un percorso così importante”.

Seguite i pazienti oncologici da tempo: come sono cambiati e di che cosa hanno bisogno oggi?

“Come dicevamo, le terapie odierne sono molto più efficaci, ma hanno una tossicità importante e possono durare a lungo. Quindi i malati hanno bisogno di competenza e sincerità, di professioniste che offrono trattamenti specifici, prodotti adeguati, parole ma soprattutto fatti. Non solo: le specialiste APEO sono abituate a collaborare con medici e infermieri e danno un aiuto concreto nella quotidianità”.

Come sarà APEO tra 10 anni? Quali sono i vostri progetti per il futuro?

“Il sogno è che ci sia una estetista specializzata per ogni paziente e che le nostre professioniste siano presenti in tutti gli ospedali e le strutture che si occupano di queste persone. Sa qual è la frase che ci rattrista di più? Quando ci dicono ‘perché non vi ho trovato prima?’. Vorrei che questo non accadesse più. Le faccio un piccolo esempio: qualche giorno fa una donna stava per rimandare l’intervento perché avevo lo smalto semipermanente e in ospedale non sapevano come toglierlo: per fortuna ci ha pensato una nostra estetista, che ha risolto subito il problema e la paziente ha potuto essere operata”.

Chi ha bisogno del vostro aiuto come può fare?

“Basta cliccare sul sito www.esteticaoncologica.org per trovare la specialista più vicina. E ricordatevi che le nostre associate hanno una certificazione rilasciata da Cepas, un attestato di competenza, e sono assicurate annualmente”.