Per noi non ci sono dubbi: è il coro più grintoso d’Italia perché è il primo, e unico, coro italiano contro il cancro, tutto fatto da pazienti oncologici. Ha un nome speciale, d’impatto: FuckCancer Choir. E quando lo ascolti ti viene voglia di cantare, di intonare la voce e unirti a musiche e parole che sanno di grinta e vitalità. Quindi vogliamo presentarti questo progetto nella nostra rubrica “Andiamo a conoscere”.

Il coro contro il cancro nasce in un ospedale piemontese

Tutto inizia nel 2019. Federica, oncologa, e Stefania, biologa, lavorano insieme in un ospedale piemontese. Il cancro, purtroppo, fa parte della loro quotidianità e un giorno Federica scopre che Stefania ha scritto il testo di una canzone ispirata a un loro paziente che sta facendo uno studio sperimentale. “Il brano è arrivato alla semifinale nazionale Area Sanremo e mi ha colpito così tanto che mi ha spinta ad agire, anche perché noi ci occupiamo di tumori rari ed è molto difficile avere fondi per la ricerca” ricorda Federica. “Quindi ho pensato di organizzare un concerto proprio per questo scopo. L’evento è andato così bene che ho deciso di mettermi in gioco e partecipare alle prove. Allenavo la voce ovunque, anche in auto dietro le stradine dell’ospedale, e ogni volta i pazienti mi vedevano. E alla fine io e Stefania abbiamo voluto coinvolgere anche loro. I benefici non mancano: cantare fa bene a livello psicologico ed è anche una specie di fisioterapia che migliora la respirazione, soprattutto per chi ha problematiche ai polmoni”.

Il coro 'manda a quel paese' i tumori

L’idea diventa realtà e qualche mese dopo sul palco va in scena “Sulle note della ricerca 2” con i malati che cantano insieme, diffondendo nell’aria speranza e gioia. Presto al gruppo si uniscono anche i famigliari e altri operatori sanitari e oggi il coro è formato addirittura da 25 persone. Ed è diventato qualcosa di più di un semplice hobby. “E’ qualcosa di molto importante perché si creano legami profondi, siamo una specie di famiglia” dice Stefania, l’altra fondatrice. “Il nome? L’abbiamo scelto insieme, ci è venuto spontaneo perché tutti vogliamo mandare a quel paese la malattia. Certo, abbiamo fatto scalpore!”.

Di sicuro, il coro sta facendo parlare di sé e si è esibito persino davanti al Papa. “Già, siamo andate in Piazza San Pietro” racconta con orgoglio Loredana, una delle cantanti. “Ho iniziato a partecipare nel 2019 e in quel periodo la mia situazione di salute era critica, ma cantare mi aiutava a staccare, ad allontanare i pensieri negativi. Mi ricordo la prima volta sul palco: ho intonato il brano ‘Amico è’ che racchiude l’essenza di questo progetto, ed ero davvero agitata. Mai avrei immaginato che saremmo arrivati così lontano. Il coro mi sta dando molto: prima ero molto introversa, ora mi sento più sicura”.

I pazienti oncologici allenano voce e grinta

Anche Margherita non si perde una prova del coro e sfodera un sorriso pieno quando rivive i primi passi da cantante. “Ho debuttato con un brano da solista e mi sono impegnata tantissimo perché non ho una voce perfetta. Ecco, il coro rappresenta la mia sfida personale, è un’attività che allena la grinta e mi insegna a non mollare. Poi condividere il percorso oncologico con altri malati mi fa sentire meno sola. E infine, raccogliere fondi per la ricerca mi rende così orgogliosa”.

Selene annuisce. Fa parte del coro da un anno e le prove settimanali sono state la spinta migliore verso la normalità. “In quel periodo venivo da mesi di terapie, ero molto debole fisicamente e cantare è stata una ginnastica potente. Uscivo dalle prove stremata ma ritrovavo la forza, mi faceva stare bene. Al debutto ho cantato anche io ‘Amico è’ e in quel momenti ho sentito di far parte di qualcosa di speciale”.

I benefici non mancano: cantare fa bene a livello psicologico ed è anche una specie di fisioterapia che migliora la respirazione, soprattutto per chi ha problematiche ai polmoni"

Il coro contro il cancro diventa un musical

Speciale questo coro lo è di sicuro. E ora si sta preparando all’appuntamento del secolo: il primo musical, scritto da Stefania. “Si intitola ‘Essere umani’ e racconta le storie dei nostri pazienti e di tutti noi” spiegano lei e Federica. “Fa venire i brividi, ma abbiamo cercato anche di metterci la giusta leggerezza per lanciare un messaggio positivo. Anche questa è una bella sfida, perché al canto si aggiungono parti recitate e ballate. Infatti, studiamo anche a casa, provando davanti allo specchio!”.

L’appuntamento è il 24 settembre, al Teatro Ambra di Alessandria. A presentare Antonella Clerici e nello show ci saranno i ballerini Andrea Colli e Alessia Gobbi, con le coreografie di Patrizia Campassi. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato andrà ad A.I.Ma.Me. (Associazione italiana malati di melanoma) e a Tutor (Associazione tumori toracici rari).

Insomma, anche cantare è un modo per dire basta al cancro, per rialzarsi e tornare a vivere. E, cantando, si pensa anche al futuro. “Cosa faremo dopo il musical? L’importante è continuare. Nel 2021 abbiamo fondato la nostra associazione. In Italia non esistono altri cori simili e potremmo lanciare l’idea a chi ci ascolta di crearne altri, in giro per l’Italia e magari un giorno ci ritroveremo a gareggiare tutti insieme. Un altro sogno è esibirci in televisione. Comunque, non ci fermeremo mai perché quello che facciamo è davvero importante per tutti noi”.

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