4 Minuti5 Settembre 2022

Paura delle recidive? Ora c’è una app


Un team australiano ha progettato uno strumentoinnovativo per il supporto psicologico dei pazienti oncologici

Hai paura delle recidive? Ora c’è una app. La metà dei pazienti oncologici ha timore che il tumore ritorni. Per aiutare tutte queste persone, un team di ricercatori ha sviluppato una app speciale che fornisce supporto psicologico. La notizia arriva dall’Australia, ma lo strumento digitale sta già incuriosendo aziende e ospedali di tutto il mondo.

La paura delle recidive è un problema che assilla i malati e spesso questa paura è così invasiva da influire sul benessere quotidiano e sul percorso di cura (ne abbiamo parlato anche qui). Così una squadra che unisce i ricercatori del Cancer Institute South West Sydney Clinical School e dell’Ingham Institute for Applied Medical Research hanno messo a punto una innovativa applicazione, coinvolgendo anche i malati per capire le loro esigenze e supportarli al meglio. I risultati del progetto sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Cancer Survivorship e sono davvero promettenti.

“Ricevere aiuto per far fronte alla paura della recidiva del cancro è il principale bisogno insoddisfatto dei pazienti oncologici e spesso è più impellente del dolore, della fatica e di altri sintomi fisici” ha spiegato il dottor Ben Smith, uno degli autori del progetto. “Questo sentimento provoca notevole angoscia e ha un impatto forte sulla qualità della vita, interrompendo la capacità di impegnarsi nelle attività quotidiane, di stare con i propri cari e pianificare il futuro”.

“Le preoccupazioni per la ricorrenza o per i consulti sono  normali ed è importante capire che non possono essere  eliminate. L'applicazione, infatti, cambia proprio il modo in cui i pazienti si approcciano a questi pensieri pessimisti, usando le teorie comportamentali cognitive"

La nuova app si chiama iConquerFear e, in pratica, è strutturata su 5 moduli veloci ma efficaci, con esercizi interattivi che coinvolgono il malato e lo aiutano a ridurre i pensieri negativi e l’ansia, soprattutto in occasione di esami e visite di controllo o di date speciali, come l’anniversario della diagnosi.

“Le preoccupazioni per la ricorrenza o per i consulti sono razionali e normali ed è importante capire che non possono essere semplicemente eliminate” ha puntualizzato il dottor Smith. “L’applicazione, infatti, cambia proprio il modo in cui i pazienti si approcciano a questi pensieri pessimisti, usando le teorie comportamentali cognitive e tenendo conto del feedback del malato, a cui offre risposte e consigli personalizzati”.

L’aiuto psicologico, ormai si sa, è davvero fondamentale. Però non è sempre accessibile a tutti: a volte, per esempio, il sistema sanitario non ha risorse per offrirlo gratuitamente a tutti; ci sono poi pazienti che vivono lontani da ospedali e strutture mediche e altri ancora che non accettano il classico supporto dal vivo.

Quindi, gli strumenti digitali possono diventare un’ottima alternativa. Il team di ricercatori ha sottolineato anche l’impatto positivo della app: oltre il 75% dei partecipanti allo studio ha mostrato una diminuzione di ansia e timore. Non solo: il progetto ha attirato l’attenzione dei protagonisti del settore e una società che si occupa di prodotti digitali ha dichiarato di voler sviluppare la app per il mercato americano.

E tu useresti un’applicazione del genere? Scrivici le tue impressioni.