3 Minuti22 Novembre 2022

Sesso dopo il cancro? C’è lo sportello


Un progetto aiuta i pazienti oncologici a ritrovare l’intimità con il partner

Un nome che promette scintille e tanti tabù da abbattere. E’ questo il biglietto da visita di Sex and the cancer, un nuovo progetto lanciato da una paziente oncologica per fare quello che nel nostro Paese non si fa quasi mai: parlare di sesso dopo il cancro. I pregiudizi sull’argomento abbondano eppure sono tantissimi i pazienti che si ritrovano con una sessualità in crisi dopo la malattia, come ti raccontiamo anche con il nostro sex coach Fabrizio Quattrini. Sex and the cancer promuove convegni, mostre, appuntamenti artistici e, ora, uno sportello con esperti a disposizione per offrire informazioni e orientamento.

La fondatrice, Amalia Vetromile, ha vissuto il problema sulla sua pelle. “Nel 2018 mi hanno diagnosticato un tumore al seno” racconta. “Mi considero una privilegiata perché nella mia famiglia ci sono diversi medici quindi ho ricevuto il meglio dal punto di vista sanitario. Eppure, nessuno mi aveva avvisato dei disturbi che avrei potuto avere a livello sessuale per colpa, per esempio, delle terapie. Un giorno, mi sono sfogata con un’amica, anche lei ex paziente oncologica, e ho sentito che dovevo agire”.

Così, nel dicembre 2020 nasce Sex and the cancer e debutta proprio con un convegno a cui partecipano oncologi, ginecologi e psiconcologi. L’associazione punta poi sull’arte, che è un linguaggio perfetto per discutere di corpo, piacere e malattia, e propone una mostra e uno spettacolo teatrale. Lo scorso ottobre, infine, lancia lo sportello di ascolto (clicca qui). “Funziona online così raggiunge tutti ed è gratuito” spiega la dottoressa Vetromile.

“Lo sportello di ascolto funziona online così raggiunge tutti ed è gratuito. Ci si iscrive e si fanno videochiamate con il nostro team, di cui fanno parte psicologhe, ginecologhe e altre specialiste. Non si tratta di una vera terapia, ma di un'occasione per offrire informazioni e orientamento"

“Ci si iscrive rispondendo a un breve questionario e poi si fanno videochiamate con il nostro team, di cui fanno parte psicologhe, ginecologhe e altre specialiste. Non si tratta di una vera terapia, ma di un’occasione per offrire informazioni e orientamento. Per esempio, facciamo chiarezza riguardo a problemi come la sindrome urogenitale, il dolore durante i rapporti, le perdite urinarie, il laser vaginale che aiuta in questi casi…”.

Sex and the cancer ha tante altre idee in serbo. Tutte con un filo rosso che le unisce: informare le donne (e gli uomini), spingerli ad aprirsi e a risolvere questi problemi e, quindi, insistere anche con i medici perché affrontino l’argomento. “Capisco che la priorità di un oncologo sia salvare la vita al paziente” spiega la dottoressa Vetromile. “Ma non si può dimenticare la sessualità perché oggi, per fortuna, di cancro si guarisce e la quotidianità e l’affettività devono poter riprendere a pieno”.